20 anni di Malta Pride!
Dopo più di 10 giorni di conferenze e seminari dedicati ai diritti civili, lo scorso sabato a La Valletta si è svolta la parata del “Malta Pride 2024” con una partecipazione vivace e festosa che ha reso omaggio ai 20 anni di celebrazioni dell’“Orgoglio” sull’isola.
Ne sono passati di anni da quel 27 e 28 giugno 1969 quando la polizia di New York irruppe allo Stonewall Inn, uno dei bar gay più famosi della città. Non si sa chi cominciò da quella notte iniziarono i tafferugli e gli arresti che portarono ai Moti di Stonewall, considerati il momento che ha segnato la nascita del movimento di liberazione della comunità, che oggi definiamo LGBTQIA+, in tutto il mondo.
La marcia di Malta è ormai più che maggiorenne, è partita della Fontana dei Tritoni e ha percorso le magnifiche strade della capitale, terminando alla St. George’s Square. Migliaia di partecipanti hanno sfilato con bandiere arcobaleno, vestiti sgargianti e cartelli con messaggi di supporto e inclusività. La Valletta, con il suo suggestivo mix di architettura antica e contemporanea e vibrante vita moderna, ha fornito uno scenario perfetto alla manifestazione, un vero e proprio valore aggiunto.
Il magnifico Auberge de Castille, in maltese Berġa ta’ Kastilja, costruito per ospitare i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni s’è vestito coi colori dell’arcobaleno. Si sono sentiti gli echi dei racconti della storia di una relazione particolare tra un Gran Maestro e un suo segretario, che sono sempre stati insieme praticamente inseparabili e alla fine dei loro giorni sono stati sepolti vicini. Quasi si odono le loro voci unirsi alla manifestazione, un tempo erano soffocate oggi è possibile udirle come si odono decise quelle dei manifestanti che si vivono e raccontano alla luce del sole.
Ha sfilato, infatti, un vasto pubblico, di ragazzi, ragazze, famiglie etero e omogenitoriali, genitori e figli, giovani e anziani tutti a celebrare e rivendicare il diritto alla diversità, all’inclusione e all’amore in tutte le sue forme.
Prima del concerto a St. George’s Square, sono saliti sul palco diversi esponenti della comunità LGBTQIA+, tra cui Maria Azzopardi, co-presidente dell’ARC – Allied Rainbow Community, organizzatori ufficiali del Malta Pride, che ha fatto il punto della situazione, sottolineato i progressi fatti in materia di diritti LGBTQIA+, ma ha ricordato che la lotta per l’uguaglianza non è ancora finita. Ha parlato della necessità di resistere all’odio e alla discriminazione e di continuare a costruire una società più giusta e accogliente per tutti, non dimenticando di ricordare ai politici le promesse fatte in campagna elettorale, tra cui l’accesso gratuito ai farmaci utilizzati per prevenire l’HIV (“PrEP” e “PEP”). Malta, pur essendo leader nei diritti della comunità queer in Europa, ha ribadito che c’è ancora molto da fare per garantire una piena inclusione sociale e culturale.
La serata è proseguita con un grande concerto presentato da Angie Laus e Olivia Lilith, che hanno introdotto le esibizioni di Avenue Sky, Clintess, Patricia Tibwi, ERBA, Claudia Faniello e Miss Penny, la cui è performance è stata straordinaria: la sua energia travolgente e la sua voce potente, hanno infiammato il pubblico, trasformando l’evento in una serata indimenticabile di talento e orgoglio.
Il concerto è stato poi chiuso da DJ Sue e DJ Cathy K, che hanno proposto un set di musica che ha trasformato la piazza in una discoteca dove tutti hanno ballato fino a notte fonda.
L’evento è stato un vero e proprio festival di colori, musica e unità, riaffermando il Pride come non solo una celebrazione, ma anche una protesta per i diritti e la visibilità della comunità queer. È con i Pride e il sapiente mix di orgoglio, leggerezza e fermezza, che sono state aperte strade fino a qualche decennio fa sbarrate. Con la forza dei colori e le parate numerose, sono state spianate e hanno portato alla felicità e una vita serena a tanti. Ma restiamo “orgogliosi” perché altre strade sono da aprire e varcare; se si chiude un Pride ci si prepara al prossimo con nuovi temi da affrontare.