Visitare una città è andare a scoprire i suoi principali monumenti, i suoi tesori custoditi, le sue bellezze artistiche e naturali è andare a scovare, anche, le sue eccellenze gastronomiche. Cagliari ne ha tante e per individuare quelle dove andare a fare la spesa ci affidiamo sempre alle persone che vivono nel posto.
Chi meglio degli abitanti della propria città sa dare le giuste dritte alimentari?
In una delle nostre tante chiacchierate ci hanno consigliato due posti, un’attività di giovani imprenditori e un luogo storico del food cagliaritano. Entrambe le attività si trovano nel centro storico del capoluogo sardo.
Vicinato Alimentare
Il primo è Vicinato Alimentare, ma per raccontarvi di questa realtà dobbiamo fare un piccolo salto indietro di qualche anno. Nel 2017, 5 giovani imprenditori, decidono di aprire “Impasto”, un laboratorio dove producevano impasti di pasta, pizza e pane, e dato che avevano anche una cucina, li trasformavano direttamente in piatti.
Dopo un anno circa, l’attività commerciale che si trovava di fronte ad “Impasto” lasciava lo stabile, i 5 imprenditori hanno deciso di utilizzare gli spazi di quel locale e trasferirci il laboratorio di produzione affiancato da una piccola bottega. Nasce così “Vicinato Alimentare”.
Il nome è stato ispirato dal fatto che si trova proprio di fronte ad “Impasto”, ma anche perché trovandosi in uno dei quartieri storici di Cagliari, esattamente in piazzetta Savoia, voleva essere una bottega di quartiere come quella di una volta.
Trovare “Vicinato Alimentare” è facilissimo se vi trovate nei paraggi basta seguire il proprio naso. Il profumo del pane è talmente diffuso nel quartiere che attrae molti fino all’ingresso del negozio.
Varcata la soglia dell’attività, trovate una ragazza minuta coi capelli raccolti e bloccati da un foulard, è l’anima di questo posto, il suo nome è Cristiana.
Laureata in giurisprudenza, appena finita l’università, Cristiana, ma qui la chiamano Cri, ha voluto fare un corso di panificazione e da due anni lavora qui, come dice lei in “vetrina”, perché passando lungo la strada tutti possono vederla mentre con farine scelte, provenienti dalle Marche, impasta, da la forma, inforna e sforna pane e focacce, che poi riempiono gli spazi del bancone.
Cri è una donna che ha trovato la sua dimensione personale mettendo le mani in pasta e lo fa con una gran passione. Sul suo braccio un tatuaggio che ritrae una spiga di grano, a sottolineare il suo amore per i lievitati.
Il pane è l’alimento principe delle nostre tavole, nell’immaginario collettivo è simbolo della condivisione, è considerato il pasto minimo che non deve mai mancare e diventa, per chi crede, addirittura Dio. Il proverbio recita “Buono come il pane” dipingendo il carattere di una persona, ma per fare il pane buono non occorre la sola farina. Non potrebbe essere pane buono, se non ci fossero braccia e amore come quelle di Cri.
Il Mercato di San Benedetto
Il secondo posto speciale è lo storico mercato di San Benedetto, quello che i cagliaritani chiamano solamente “il Mercato”.
A differenza di altre città italiane, dove i mercati hanno una storia secolare, questo è piuttosto recente, infatti è stato inaugurato il primo giugno del 1957. Ad oggi però può vantare un primato, quello di essere il più grande mercato coperto d’Italia e uno dei più grandi d’Europa.
La sua area è di 8000 mq distribuiti su due livelli dove gli oltre 200 operatori che vi lavorano ogni giorno, propongono e vendono eccellenze del territorio sardo e non solo, è la meta che molti decidono di raggiungere, un viaggio vero e proprio con l’acquolina in bocca alla ricerca di questo e quel prodotto d’alto livello.
Un altro dei motivi della popolarità di San Benedetto è legata ai suoi commercianti. La loro professionalità è riconosciuta, sono noti anche perché estremamente amichevoli e pronti a raccontarti la loro storia e farti sorridere con una battuta.
Al piano inferiore la vista si perde tra i banchi di pesce, crostacei, frutti di mare e la preziosissima e pregiatissima bottarga sarda. Qui molti degli espositori sono anche pescatori, arrivano all’alba per vendere il pescato del giorno, mentre al piano superiore ci sono panifici, banchi di frutta e verdura, macellerie che sono specializzate con carni di diverso genere tra le quali quella equina e i maialini da latte pronti a diventare il famosissimo “porceddu sardo”.
In pole position la salsiccia al finocchietto o all’anice, i dolci della tradizione e naturalmente salumi e formaggi sardi dove regna sua maestà il pecorino con diverse stagionature che rendono ogni forma unica ed inimitabile.
Dopo aver girato in lungo ed in largo i due piani, abbiamo deciso di acquistare la bottarga di una piccola azienda che la produce in maniera artigianale e di fare una degustazione da “i Cherchi”, dove Michele, uno dei fratelli e titolari dell’attività, ci ha regalato un viaggio attraverso tre pecorini e tre salumi che hanno fatto esplodere nella nostra bocca una serie di orgasmi alle papille gustative. Una fantastica esperienza che speriamo di poter tornare a fare presto e che se capitate a Cagliari non potete mancare di fare.
Il mercato, oltre ad essere frequentato quotidianamente dagli abitanti della città per i loro acquisti, è diventato anche una delle principali attrazioni turistiche dove ogni giorno curiosi e golosi viaggiatori rimangono affascinati dalla ricchezza delle merci offerte e dall’atmosfera vivace che si respira in questo luogo.
Due mete da “assaporare” magari facendo una passeggiata dall’una all’altra, come abbiamo fatto noi in compagnia di Silvia, una giovane guida locale, in modo da visitare lungo il tragitto perle della città come l’imponente e magnifico Bastione St. Remy, la chiesa dedicata a san Giacomo Maggiore e poi il chiostro di San Domenico.
La planimetria della città la si memorizza fissando punti riferimento che stimolano tutti i sensi, nessuno escluso!
Per guardare i video di questi due posti seguici su Instagram @charmenoff
In partnership con Sardegna Turismo