Ma quanti Giuseppe sono?
Vediamo se indovinate in quale parte d’Italia si trova questa galleria. Vi diamo qualche indizio. Gaspare Berardo Pianetti nel 1748 aprì il cantiere del palazzo. La galleria è lunga circa 70 metri suddivisa in 19 campate, ma in realtà bisogna aggiungere anche la sala ottagonale con la volta dipinta dalle allegorie della Giustizia, Fortezza, Sapienza e Temperanza. È un raro esempio di galleria in stile rococò nell’Italia centrale. Giuseppe Torreggiani iniziò a lavorarci dal 1757 assistito da Lorenzo Fenili. Gli stucchi vennero realizzati tra il 1766 e il 177O da Giuseppe Tamanti, Giuseppe Simbeni e Andrea Mercoli. Giuseppe Ciferri si occupò del settore pittorico tra il 1771 e il 1779. Scusate la battuta, ma ci sta tutta, chi commissionò i lavori doveva avere una particolare simpatia per quelli che si chiamano Giuseppe visto che buona parte degli artisti che vi hanno lavorato si chiamano con quel nome.
Le decorazioni e i cicli pittorici
Ultimi indizi, quelli sui cicli pittorici, le decorazioni e gli stucchi. Suddivisi in gruppi di quattro troverete le Quattro Arti Liberali, Architettura, Pittura, Musica e Scultura che sono le prime allegorie raffigurate. Di seguito le allegorie dei Quattro Continenti, Africa, America, Asia, Europa, e ancora i Quattro Elementi della Natura, Acqua, Fuoco, Aria e Terra e infine le Quattro Stagioni.
Indizio bonus, a metà corridoio sono rappresentate due allegorie quella della Guerra e quella della Pace e sulle volte sono dipinti i segni zodiacali, alcuni ritratti da soli altri in coppia per un totale di otto raffigurazioni.
Svelato il mistero
Se con tutti questi indizi non siete riusciti a indovinare di quale luogo si tratta, state sereni, non era facile indovinare. La soluzione è… rullo di tamburo: la Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti a Jesi. Il Palazzo è sede del Museo civico cittadino e ospita antichità e tesori d’arte che meritano di essere ammirati. La chicca ovviamente è la Galleria che va goduta passo dopo passo, campata dopo campata divertendosi a individuare i temi raffigurati. Ricordatevi di sbirciare ogni tanto attraverso le finestre.
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Questo racconto è stato scritto ascoltando un super classico la toccata e fuga in Re minore BWV 565 di Johann Sebastian Bach.
„Le decorazioni sono lettere di cambio emesse sulla pubblica opinione: il loro valore si basa sul credito di chi li emette.“
Arthur Schopenhauer