Succose, dolci, senza semi. Di chi stiamo parlando? Delle protagoniste di “una mattina al mercato” di oggi: le Clementine.
Il nome scientifico delle clementine è Citrus x Clementina e fanno parte della famiglia delle Rutaceae e del genere Citrus.
Si narra siano state scoperte casualmente da Fra Clément Rodier, da cui avrebbero poi preso anche il nome, nel giardino del suo orfanotrofio in Algeria, anche se ci sono molte probabilità che esistessero in Giappone e in Cina da almeno 3000 anni.
Le clementine sono un frutto ibrido che nascono dall’innesto della pianta del mandarino e dell’arancio amaro.
Sono coltivate in Marocco, Tunisia, Spagna, ma anche al sud della nostra Penisola, principalmente in Calabria e Puglia, ma anche in Sardegna, Campania, Sicilia e Basilicata.
Quelle prodotte in Puglia ed in Calabria hanno anche la denominazione IGP: Clementine del Golfo di Taranto IGP e le Clementina di Calabria IGP.
Ne esistono di diverse varietà tra cui Spinoso, SRA 63, Comune, Hernandina, Fedele, Tardivo, Hernandina, Marisol e Nule.
Il loro periodo di maturazione va da ottobre a fine febbraio. Sono un frutto che deve maturare rigorosamente sull’albero, perché una volta raccolte rimarranno sempre allo stesso stadio di maturazione.
Le Clementine sono un frutto ricco di acqua e fibre, e sono prive di semi.
Grazie alla grande quantità di vitamina C hanno proprietà antinfluenzali e secondo alcuni studi anche antitumorali prevenendo principalmente i tumori al fegato. Sono anche ricche di vitamina A.
Contengono pochi zuccheri e quindi possono essere definite un frutto ipocalorico e adatto alle diete ipocaloriche.
Anche se ad un occhio poco esperto possono essere confuse con i mandarini, ci sono 5 differenze sostanziali:
– la loro buccia è molto più sottile rispetto a quella dei mandarini
– la polpa ha un colore più intenso
– il loro gusto è molto più dolce e non aspro come i mandarini
– gli spicchi sono più piccoli e compatti
– la forma è più rotonda, mentre quella del mandarino più schiacciata.
Quando le acquistiamo dobbiamo fare attenzione a questi piccoli dettagli:
– la buccia deve essere integra e di colore arancio vivo
– devono essere ben sode, non ammaccate e morbide, vorrebbe dire che sono vecchie e in fase di deperimento
– il picciolo deve essere ancora verde e non troppo secco
– nella scelta prediligete quelle che hanno ancora attaccato il ramoscello e le foglie
Le clementine sono ottime consumate al naturale, ma anche sotto forma di spremuta. La buccia è edibile quindi può essere utilizzata per diverse preparazioni tra le quali aromatizzare dei dolci o per fare un profumatissimo liquore alle clementine.
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