Ha protetto l’arte del suo tempo
Venezia, l’arte, gli artisti, i suoi cani, questi sono stati gli amori e le passioni di una donna, una grande collezionista dell’arte del xx secolo: Peggy Guggenheim. Rispondendo a Bernard Berenson nel 1948 in occasione della biennale di Venezia, quando espose la sua collezione nel padiglione greco, in quell’anno vuoto, la mecenate disse: “Non potevo certo permettermi di comprare i grandi maestri del passato e comunque considero mio dovere proteggere l’arte del mio tempo”.
Palazzo Venier dei Leoni
Decise, dopo un lunghissimo e continuo spostarsi, di fermarsi a Venezia perché “…vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro”. Non le fu facile, però, trovare dimora, infatti: “Ho perduto quasi tre anni, circa, a cercare la casa dove stabilirmi, una casa adatta per i quadri e per i cani che devono avere un giardino”. La ricerca finì con l’acquisto di Palazzo Venier dei Leoni, a Dorsoduro, “Questo è il solo palazzo che potesse adattarsi al mio museo”, “ha otto teste di leone sulla facciata che sembrano quasi zampillare acqua nel Canal Grande”. Un palazzo incompiuto il Venier, lo iniziarono a costruire 1748, ma non fu mai terminato. Divenne la residenza e spazio museale della nutrita collezione personale della Guggenheim.
Una vita per l’arte
“Trovarono casa” capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano. La collezione è costituita dalle opere dei grandi artisti come Picasso, Braque, Duchamp, Léger, Brancusi, Severini, Picabi, de Chirico, Mondrian, Kandinsky, Miró, Giacometti, Klee, Ernst, Magritte, Dalí, Pollock, Gorky, Calder e Marini. Il museo ospita anche i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, il Giardino delle sculture Nasher e le mostre temporanee, che la Fondazione Solomon R. Guggenheim ha aggiunto da quando ha iniziato a gestirlo, da quando Peggy ha deciso di affidargli la sua collezione. Una scelta che apprendiamo dalla sua autobiografia “Una vita per l’arte“.
Per sempre coi suoi amori
“Nel 1969 il museo Guggenheim di New York … mi invitò ad organizzare una mostra” e” ci fu molto clamore, perché tutti immaginavano che volessero ereditare la mia collezione. Io avevo avuto la stessa idea… Giungemmo a un accordo. Stabilimmo che la collezione doveva restare intatta a Venezia, a nome mio, e che loro ne sarebbero stati gli amministratori: nulla doveva essere spostato…Fu un gran sollievo aver assicurato il futuro della collezione”.
Da allora, sotto la supervisione della Fondazione Guggenheim, la Peggy Guggenheim Collection è uno dei maggiori musei d’arte moderna al mondo. Peggy muore all’età di 81 anni, il 23 dicembre 1979. Le ceneri sono deposte in un angolo del giardino di Palazzo Venier a fianco alle ceneri dei suoi amati cani. Lei per sempre con i suoi più grandi amori: Venezia, le opere d’arte, gli artisti, i suoi cani.
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Questo racconto è stato scritto ascoltando: Gustav Mahler Symphony n°5.