Il filo, gli intrecci e i legami
La matassa, l’intrecciare, il telaio, i tessuti, i libri cuciti, i legami che si instaurano, i colori. C’è un filo conduttore che lega luoghi apparentemente lontani e le persone. Un soggiorno al Su Gologone Experience Hotel ad Oliena in Sardegna è il posto ideale per rigenerare corpo, anima e mente, scoprire una parte di Sardegna, trovare e ritrovare connessioni e legami col mondo.
L’altopiano del Supramonte
Innanzitutto il luogo. L’hotel è perfettamente inserito nel territorio. Se volgi lo sguardo ad ovest la vista si perde sull’impervio altopiano del Supramonte. Punta Sos Nidos di 1348m è la cima più imponente e in primo piano, poco dietro la cima più alta, monte Corrasi di 1463m, dalle quali si gode della vista sul mar Tirreno. Le due vette sono spesso sorvolate da rapaci come l’aquila reale, la poiana o il falco pellegrino.
Le sorgenti del Gologone
Se ti dirigi a est a cinquecento metri dall’hotel trovi le Sorgenti del Su Gologone, principale risorgiva di un vasto sistema carsico dell’isola. Secondo una leggenda raccontata dall’antropologa e nostra amica Claudia Zedda vi “dorme una vecchia madre di Sardegna. Sa mama de funtana che veste i panni della guardiana dell’acqua” perché “l’acqua era terapeutica e proteggeva dalle malattie…”. E se infine, ti giri tutt’intorno, in questa parte della Barbagia, abitata da mufloni, martore, donnole, ghiri, volpi e gatti selvatici, puoi osservare la vegetazione che cresce in tutto il suo splendore. Sono ben 650 specie botaniche 60 delle quali endemiche.
Giovanna e Le Botteghe di Su Gologone
In un paesaggio come questo la mano dell’uomo non ha fatto altro che aggiungere meraviglia. Il Su Gologone Experience Hotel guidato da Giovanna Palimodde, ma qui la chiamano solo col nome, è un gioiello che si inserisce nell’arazzo dell’area. La padrona di casa, è una donna sensibile, un architetto, una designer, un’anima bella. In lei si intrecciano fili d’un carattere dai vari colori: l’allegria, lo spirito che non ha mai dimenticato di giocare con l’arte e con i suoi ospiti, il desiderio del confronto con chi aiuta a crescere, la curiosità verso la scoperta del nuovo e i nuovi mondi.
È una collezionista d’arte e un’artista lei stessa che ama dipingere le sue opere e gli oggetti de Le Botteghe di Su Gogolone. Le Botteghe di Su Gogolone sono una galleria di colorati tessuti, ceramiche, cuscini, runner, servizi di piatti, bicchieri, tovaglie, espressione del territorio e delle sue tradizioni, realizzate artigianalmente dalle signore del posto, grazie alla raffinata creatività di Giovanna. Tutte le creazioni sono pezzi unici, che esprimono l’amore per le tradizioni e il forte attaccamento alla terra sarda.
Particolari architettonici, tutto curato nei minimi dettagli
I particolari architettonici della struttura ricettiva, quando iniziò l’avventura del Su Gologone, sono stati ispirati alla tipologia propria delle antiche case di Oliena. Man mano si sono aggiunte altre parti, ma sempre con gli interni e gli arredi tradizionali e allo stesso tempo innovativi, con gli elementi naturali come i tronchi di ginepro, l’orbace, la lana, le canne e la vegetazione stessa che s’intrecciano sapientemente tutt’insieme con le opere d’arte. Ogni ambiente, è pensato e curato da Giovanna fin nei minimi particolari, cambia di veste, ma resta sempre fedele allo spirito originario. Al prevalente bianco, comune in tutta la struttura, si inseriscono gli elementi d’arredo dai colori vivaci.
Il lilla se sei al Terrazzo dei Sogni. Il verde se sei al Terrazzo dei desideri. Il blu se fai un tuffo in piscina o passeggi al Giardino di Tex Willer dedicato ad Aurelio Galleppini, il disegnatore di origine sarda dello storico fumetto della Bonelli, il rosso del Bar Gazebo Piscina, oppure blu azzurro del cortiletto vicino alla hall dove si affacciano la Cucina Rustica e l’ingresso della Biblioteca.
Connessioni col mondo
Quel blu azzurro è identico a quello di Jodhpur in Rajasthan, la città blu dei bramini in India. Giovanna stessa ha mescolato le polveri per ottenere quella precisa tinta, ma ci dice che in quella terra d’oriente non c’è mai stata. I seltz in vetro di colore azzurro di una vecchia azienda ormai scomparsa, salvati da Giovanna quando era più piccola, oggi sono messi in mostra in fila su più piani in vetro di fronte alla finestra su sfondo bianco, ricordano le statue di blu azzurro brillante in vetro di Murano che Egidio Costantini realizzò dai disegni di Picasso, collezionate da Peggy Guggenheim ed esposte allo stesso modo nella sua casa museo Palazzo Venier de Leoni. Se alcuni legami ci appartengono, magari frutto della nostra immaginazione o connessione con il resto del mondo, quelli delle Art Suite dedicate agli artisti sardi del Novecento sono intrecci evidenti.
Omaggio a Maria Lai
La nostra, quella in cui abbiamo soggiornato, è la camera dedicata alla memoria di Maria Lai è l’omaggio all’artista sarda. Appena entri in camera dalle pareti bianche, spicca il letto in muratura che campeggia in mezzo alla stanza, realizzato con un telaio, lo strumento amato dalla Lai, che fa da testiera e pedaliera. I fili biancastri grezzi e spessi, paralleli e perpendicolari al pavimento della pedaliera sono fissati a metà altezza da qualche fiocco rosso e quelli della testiera sono legati e fissati temporaneamente a terra a delle pietre. «L’opera d’arte è un tappeto incompleto in cui i fili si agitano nel vento. Chiunque può prenderne uno e continuare a tessere» citando l’artista di Ulassai.
Parole al Vento
A fianco al letto, in una nicchia ricavata nella parete, “Parole al Vento” un “libro cucito” di quella serie di opere così riconoscibili che riconducono immediatamente al nome all’artista tessitrice. La camera ha un magnifico salottino dove, un imponente tronco che parte dalla parete diventa parte integrante del divano. Gli elementi d’arredo di colore rosso destano l’attenzione e un testo sulla Lai invita a conoscerla meglio. Due bagni, uno diverso dall’altro, per scegliere quello che più si addice al proprio gusto, ovviamente ognuno fornito di set cortesia e morbidi asciugamani.
Se il desiderio è quello di stare all’aperto, la camera si affaccia su un’area giardino-salotto privata con tanto di vasca coperta con una tettoietta in canne e pali di ginepro, dove rilassarsi ascoltando il concerto delle cicale o farsi un caldo profumato bagno lontani da occhi indiscreti in assoluto relax, perché la natura circostante e le tende impediscono la vista a chiunque. La camera è fornita di tutti i comfort, come le tv LCD, il bollitore e macchina per caffè, i teli bagno e gli avvolgenti accappatoi celesti per la piscina.
Le donne e lo spirito sardo
Al Su Gogolone Experience Hotel ci sono molte, moltissime donne che si adoperano per rendere speciale la permanenza degli ospiti. Scambiando qualche parola e osservandole emerge il loro essere forti, determinate, autentiche, sincere. Sono donne che sorridono sempre, fiere di essere lì a dare il loro contributo, da quelle delle Botteghe di Su Gologone, a quelle che paiono delle maghe mentre preparano e cuociono il pane carasau nel forno a legna davanti ai tuoi occhi, a quelle che si occupano delle camere o a quelle che servono al ristorante o al bar. Tante donne che rimangono e si trattengono a far festa come accaduto con noi durante la sera di san Giovanni quando abbiamo pernottato nella struttura.
Sono rimaste a insegnare a fine serata la danza popolare ballata sui canti della tradizione sarda, interpretati dal vivo o a descrivere come fare il salto sul fuoco delle felci di san Giovanni, spiegandoci che va fatto, “rigorosamente in coppia così sarai legato per sempre alla persona con cui hai compiuto il rito”. Elementi della tradizione sarda che gli ospiti portano a casa, diventati comparatici o commaratici per sempre. Quella della notte di san Giovanni è una delle tante esperienze extra, aggiunta alle già 50 proposte.
Un viaggio di liberazione
L’energia dell’acqua sorgiva che serve l’albergo, il ristorante, la Spa e la piscina. Le vibrazioni assorbite provenienti dalla montagna mentre ne godi dal Terrazzo del Bar Tablao che si affaccia sul Supramonte e infine giungere a la nuova parte della struttura Sos Nidos passeggiando sulla passerella in legno, annusando i profumi delle erbe officinali e aromatiche fiorite ai suoi lati, che conduce a una porta sospesa tra cielo e terra aperta sulla montagna. La porta incornicia le vette più alte del complesso montuoso. È la metafora di un viaggio di liberazione, dove purificare i pensieri, salendo sempre più in alto e andando oltre la porta e raggiungere la cima. Al Su Gogolone Experience Hotel è davvero un viaggio dove raccogliere le energie dalla natura, vivere un tempo con chi si prende cura di te e tornare al mondo rigenerati.
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