Una piccola cassetta custodita e protetta gelosamente dal fruttivendolo non è passata inosservata ai nostri occhi e abbiamo fatto in modo da accaparrarcela a tutti i costi: era piena di Uva Fragola.
In questo periodo di fine estate dove quasi tutte le tipologie di uve arrivano a maturazione, possiamo scegliere quella del sapore che preferiamo e una delle nostre preferite è proprio lei.
L’Uva Fragola si chiama così proprio per i sentori di fragola che emana.
È originaria dell’America e fu importata in Italia a metà ottocento quando ci fu una grave pandemia di fillossera. Appartiene alla famiglia della Vitis Lambrusca. Finita la pandemia furono stilate delle leggi in modo da salvaguardare le specie autoctone.
La coltivazione di quest’uva, quindi, è soggetta ad una particolare legislazione europea che non permette di utilizzarla per la vinificazione perché non è una Vitis Vinifera.
È molto facile coltivare questa gustosa varietà perché è molto resistente alle intemperie e agli agenti patogeni.
Dal gusto e dalla consistenza inconfondibile l’uva fragola viene coltivata come prodotto da tavola e, quindi raramente, e solo se prodotto in minima quantità e solo per uso familiare, si riesce ad assaggiare un calice di fragolino.
È ricca di Sodio, Potassio, Vitamina A e C.
Quando la acquistiamo dobbiamo fare attenzione agli acini che siano ben sodi e attaccati al grappolo, che a differenza delle altre tipologie e molto fitto di acini. È estremamente delicata e si riesce a conservare solo per 4/5 giorni in frigorifero.
Noi consigliamo di lavarla solo prima dell’utilizzo in modo che non si deteriori velocemente: la mettiamo in ammollo per una ventina di minuti e poi la sciacquiamo sotto l’acqua corrente ad una potenza molto bassa in modo da non staccarla dal grappolo.
Ci piace molto spiluccarla per merenda, ma anche per preparare delle prelibate ricette. Che ne dite di attendere fino a mercoledì per la nostra ricetta e magari rifarla insieme?