I gioielli di Genova
Come disse il poeta Quevedo:
«Poderoso caballero es Don Dinero: / nace en las Indias honrado, / donde el mundo le acompaña, / viene a morir en España, / y està en Génova enterrado.»
(Possente signore è messer Denaro: / nasce onorato nelle Indie / dove il mondo lo accompagna, / viene a morire in Spagna / ed è sepolto a Genova.)
Questa frase è la sintesi del nostro racconto per Italia in 24 ore dedicata, ovviamente, al capoluogo ligure.
Il mare ci sembra opportuno riaffermarlo è il primo amore dei genovesi. La gloriosa Repubblica marinara con i commerci ha permesso di accumulare ingenti fortune, che sono lievitate con la redditizia attività bancaria che i genovesi furono abili a tessere con “correntisti” di prestigio della monarchia europea. Genova, ricordiamolo, ha dato i natali a Cristoforo Colombo; ha avuto diversi primati in campo finanziario e nell’evoluzione della subacquea moderna; ed è la vincitrice del primo titolo del campionato italiano, il Genoa lo vinse, infatti, nel 1898, ma ne “collezionò” anche altri otto oltre al primo.
Vi proponiamo Genova a modo nostro seguendo i versi di Quevedo. Le chiavi di lettura che utilizzeremo sono quindi il mare, la ricchezza e un cimitero.
Con le galee, le cocche e le caracche cariche di merci e la saggia, fitta, attività finanziaria, giunsero nelle tasche dei genovesi le enormi ricchezze, testimoniate dalle residenze edificate, tra il Cinquecento e il Seicento, dalle famiglie più ricche e potenti. Gli eccezionali Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2006, sono i quarantadue edifici che vantano il primato di essere il primo esempio in Europa di progettazione urbanistica realizzata per rispondere a specifiche necessità organizzative e di rappresentanza. Sono la fotografia del massimo splendore raggiunto in quell’epoca.
Il rapporto con il mare si rinnova ed evolve ai nostri giorni. Mutano i tempi e Genova si proietta al futuro. In occasione dell’Esposizione Specializzata del 1992 organizzata per il cinquecentesimo anniversario del viaggio di Cristoforo Colombo in America, si è pensato di affidare ad un altro genovese conosciuto in tutto il mondo: Renzo Piano, il compito di ripensare l’area del Porto Antico con l’obiettivo di sviluppare, oltre alle consuete attività portuali, anche un’area di divertimento e relax.
La ristrutturazione e il restauro hanno coinvolto edifici storici lungo i moli: i quattro magazzini doganali risalenti al XVII secolo, il Magazzino del Cotone, il Quartiere Millo, alle quali sono state aggiunte le nuove strutture dell’Acquario, il Bigo e la Biosfera.
Per noi l’acquario è il fiore all’occhiello della città, un imperdibile viaggio alla scoperta delle specie marine e non, una via di accesso privilegiata nei mondi sommersi.
Come annunciato con la citazione, Quevedo parla anche di cimitero. In realtà era riferito al denaro che andava a finire nelle banche, noi v’invitiamo, invece, ad andare a un cimitero vero e proprio, quello monumentale di Staglieno.
Mark Twain, in The Innocents Abroad, London del 1869, lo descrive scrivendo “…è un vasto porticato di marmo a colonne che si sviluppa intorno ad un grande quadrato di terreno vuoto; il suo ampio pavimento è di marmo, e su ogni lastra c’è un’iscrizione, perché ogni lastra copre un cadavere. Su ciascun lato, dal momento che si cammina al suo interno, ci sono monumenti, tombe e figure scolpite che sono squisitamente lavorate e piene di grazia e bellezza.”
La parte più antica di Staglieno quella che va dall’apertura avvenuta nel 1851 fino ai primi decenni del 1900 è da considerare un vero e proprio percorso museale. I gruppi scultorei di quel periodo sono opere d’arte che testimoniano lo spaccato della società genovese vissuta a cavallo dei due secoli, ritratta in marmo nel momento del trapasso.
Circondato dai cipressi simbolo dell’eternità e cari a Plutone, questo luogo solitamente evitato perché considerato il luogo della separazione e del dolore, per noi e per molti altri è assolutamente un luogo da visitare, certamente con dovuto rispetto, ma è una chicca dalla bellezza che mozzafiato. Fate un giro e scoprirete che vi riposano molti italiani illustri come Giuseppe Mazzini o Fabrizio De André per citarne giusto due.
Questo è il nostro itinerario alla scoperta di Genova, quello che ci ha emozionato e fatto scoprire le tantissime bellezze cittadine. Se volete scoprire altre chicche tutte italiane cliccate qui e se avete domande scriveteci su Facebook Messenger cliccando qui.