Monte Sant’Angelo e la linea di san Michele
Monte Sant’Angelo e la linea di san Michele un viaggio che tocca un quinto d’ Europa e oltre…, ma partiamo dal principio.
L’Arcangelo che ha combattuto il nemico
L’Arcangelo Michele, è l’angelo che è capo delle milizie celesti, è taumaturgo: ritenuto in grado di operare miracoli, è psicopompo: con la funzione di guida delle anime dei trapassati, è colui, secondo la tradizione, che si occupa della pesa delle anime. Il “braccio armato di Dio” con le sue milizie “combatterono il Dragone. Ed il Dragone rispose, appoggiato dai suoi Angeli, ma essi furono sconfitti e furono cacciati dal Cielo… Satana… lo si gettò sulla terra ed i suoi Angeli furono gettati con lui …” (Ap.12,7-9). L’estenuante battaglia compiuta dell’Arcangelo è vinta con un fendente inferto dalla sua spada. Il colpo ha aperto il globo terrestre nella cui voragine l’Arcangelo combattente ha gettato il Nemico. Lì Satana ha creato gli Inferi.
L’isola di Skellig Michael
Ma ora c’è da sanare il taglio. Su quel taglio, chiamato Linea di San Michele, sono state erette sette chiese, sorte su quella linea retta che parte dall’Irlanda e finisce in Terrasanta. Il primo monastero nasce sull’isola di Skellig Michael, che tradotto significa roccia di Michele, poco dopo all’apparizione dell’Arcangelo Michele a san Patrizio.
St. Michael’s Mount e Mont Saint Michel
Si va verso sud/est seguendo la linea del taglio, passando a St. Michael’s Mount, un isolotto tidale della Cornovaglia simile a Mont Saint Michel in Normandia. La particolarità di queste isole sta nel fatto che con la bassa marea si collegano alla terraferma. Sul primo isolotto san Michele sarebbe apparso e i monaci benedettini hanno deciso di fondarvi un’abbazia. Il secondo isolotto quello di Mont Saint Michel in Francia, la leggenda narra che il vescovo d’Avranches, Aubert, avrebbe fondato il santuario nel 708 in seguito a tre apparizioni dell’Arcangelo Michele.
La Sacra di San Michele e Monte Sant’Angelo
Dalle due isole si prosegue e si passa in Italia, per l’esattezza in Val di Susa in Piemonte, dove sorge il quarto santuario la Sacra di San Michele e in Puglia a Monte Sant’Angelo che è il luogo che abbiamo intenzione di raccontarvi appena terminato l’elenco delle sette località sacre.
I monasteri di San Michele Arcangelo di Panormitis e di Stella Maris
Dall’Italia si giunge in Grecia sull’isola di Symi. Qui si narra che una pia donna abbia trovato l’immagine di San Michele Arcangelo. Sul luogo del ritrovamento, la donna abbia costruito una chiesetta dove ha trascorso la sua vita e sulla quale è sorto in seguito il Monastero di San Michele Arcangelo di Panormitis. Sul tratto della catena montuosa del Monte Carmelo nella giurisdizione della città israeliana di Haifa, infine, si erge l’ultimo monastero. Il Monastero di Stella Maris è stato fondato in epoca bizantina su una grotta ritenuta la dimora del profeta Elia. Il monastero è legato fin dagli inizi al culto di san Michele Arcangelo.
Grazie ai sette santuari il taglio sul globo è ricucito e Satana è relegato agli Inferi per sempre. Non siamo in grado di confermare o meno le apparizioni, tantomeno ci avventuriamo a esprimere riflessioni sulla Sacra Scrittura. Certo è che la Linea di San Michele è una realtà ed è un viaggio dalla forte e imprescindibile valenza spirituale e simbolica.
Il santuario dei Longobardi
Torniamo al santuario di Monte Sant’Angelo la meta che vogliamo raccontare. Eretto in seguito a tre apparizioni vissute dal vescovo di Siponto: Lorenzo Maiorano. Le prime due apparizioni avvennero nel 490 e nel 492. Le apparizioni spinsero il vescovo a consultarsi con il papa, quest’ultimo lo incaricò di consacrare la grotta. Mentre il vescovo si apprestava a svolgere il compito assegnatogli, l’Angelo gli si manifestò per l’ultima volta dicendogli che non era necessario consacrare il luogo poiché era già consacrato dalla sua presenza. Correva l’anno 493.
La sacra grotta è rimasta fino ai giorni nostri come un luogo di culto consacrato non da mano umana ma dallo stesso angelo. Il flusso dei pellegrini da quel momento non si è mai fermato. Nel VII secolo i Longobardi, particolarmente devoti di san Michele, lo hanno elevato a santuario nazionale, infatti, fa parte de “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere” sito del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
La scala che porta alla grotta
La Basilica Santuario di San Michele è protetta da una inferriata sorretta da grosse colonne. La facciata è impreziosita da elementi scultorei. Troneggia posta in una nicchia al centro del timpano, la statua di San Michele col volto e lo sguardo pietoso rivolto a chi lo guarda, mentre brandisce la spada pronto a sferrare un nuovo colpo.
Non vi stupite quando varcate il portale della chiesa. Invece di trovare una navata, troverete una lunga scalinata che scende verso il basso.
Mentre percorrerete la scala in pietra si avvertono le “parole silenti” della spiritualità che le pareti dei muri hanno assorbito nel corso dei secoli. Queste scale hanno visto fiumane di uomini e donne di fede, papi, imperatori, sovrani e santi. Sono millecinquecento anni che i fedeli percorrono le 5 rampe delle scale costituite da 85 scalini che conducono alla grande grotta, consacrata dalla presenza stessa dell’Arcangelo il cui nome vuol dire «chi è come Dio?» e “poiché nessuno è come l’Onnipotente, l’Arcangelo combatte tutti coloro che si innalzano con superbia, sfidando l’Altissimo”.
Non solo santuario…
La Basilica santuario lascia delle emozioni e pone interrogativi che non esprimiamo perché pensiamo che l’esperienza vada vissuta e le risposte su questo luogo siano strettamente personali. La città cela altre sorprese. Tra gli altri monumenti vi consigliamo di visitare il Castello Normanno Svevo Aragonese e l’antico e caratteristico quartiere Junno. Visitate la meravigliosa Chiesa di Santa Maria Maggiore e ammirate la spettacolare architettura del Battistero in Tumba e infine regalatevi la bellezza che si gode dal belvedere che si apre sul Golfo di Manfredonia. Non aggiungiamo altro, non vorremmo togliervi il gusto di esplorare e scovare quali altre bellezze nasconde questo magico borgo del Gargano a confine della Foresta Umbra. Qui si è manifestato un Angelo ed è opportuno visitarlo con un atteggiamento di totale apertura per cogliere tutto ciò che può essere rivelato.
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Questo racconto è stato scritto ascoltando: Recomposed by Max Richter – Vivaldi – The Four Seasons, 1. Spring