L’Orto Botanico di Cagliari
Su un’area archeologica
L’Orto Botanico di Cagliari, progettato e diretto dall’Università di Cagliari, è lo smeraldo di 5 ettari dove andare se siete nel capoluogo della Sardegna. Situato in un’area archeologica importante, nella porzione inferiore Valle di Palabanda, a due passi dall’Anfiteatro Romano che confina lungo il lato di nord-est nella parte alta della valle, da Villa Tigellio più a valle e l’Orto dei Cappuccini dove si trovava la cava per i blocchi necessari all’edificazione del vicino Anfiteatro Romano che, in seguito, vi hanno realizzato delle cisterne.
La congiura di Palabanda
Nell’area dove sorge l’Orto Botanico di Cagliari, nel 1812, fu pianificata la famosa congiura di Palabanda. Uomini di spicco come l’allora segretario dell’università Cadeddu Salvatore, s’incontravano in una villa a Valle Palabanda appunto, di proprietà Cadeddu Giovanni, fratello del sopracitato segretario. I congiurati complottarono la sollevazione generale, la cacciata dei piemontesi e del re di Sardegna Vittorio Emanuele I, che si era rifugiato a Cagliari con tutta la corte, a seguito dell’invasione napoleonica. La congiura finì malissimo, repressa duramente, una lapide ricorda all’interno dell’Orto quell’evento.
Michele Antonio Plazza
Il primo tentativo di realizzare un Orto Botanico a Cagliari fu del chirurgo Michele Antonio Plazza tra il 1761 e il 1763, il quale era anche appassionato di botanica, in particolare del patrimonio botanico sardo. Le sue ricerche in campo botanico sfociarono nel primo saggio intitolato Fasciculus Stirpium Sardiniae in Diocesi Calaris lectarum a M. A. Plazza Chirurgo Taurinensis, quas in usum Botanicorum recenset Carolus Allionius. L’opera più grande del chirurgo di Villafranca Piemonte, un borgo dell’allora Provincia di Saluzzo, fu però la Flora Sardoa. L’impresa della realizzazione dell’orto botanico si arenò: poche le risorse economiche, molti soggetti nelle posizioni di potere non convinti dell’importanza del progetto, ma soprattutto il tipo di terreno dell’area scelta era considerato inadatto, ben diverso rispetto a quello che, solo nel 1820, verrà individuato nell’area attuale.
L’inaugurazione
Nel 1851 l’Università trattò l’acquisto del terreno su interessamento del Professor Melini Baille, che nel 1858 ne avviò la destinazione a Orto Botanico. Il progetto fu affidato all’Architetto Gaetano Cima nel 1853 e l’approvazione ministeriale giunse nel 1863. Dopo più un secolo da quel primo tentativo, nel 15 novembre 1866, l’Orto Botanico è stato inaugurato sotto la direzione di Patrizio Gennari, dal progetto iniziale di Cima. É un successo! Il perfetto microclima della valle aiuta a crescere da decenni migliaia di specie vegetali, alcune molto rare, provenienti da tutto il pianeta.
Le specie da vedere
Il settore mediterraneo, con le specie provenienti dalla Sardegna e le aree mediterranee. Il settore tropicale voluto da Gennari, quello delle piante succulente, le piante grasse, coltivate anche in serra. L’Orto dei Semplici, con le piante officinali. Da vedere assolutamente l’Euphorbia delle Canarie situata in prossimità del muro di cinta, considerata la più estesa d’Europa. La vasca delle ninfee, dove si nascondono e nuotano le carpe koi dai diversi colori, i grandi ficus magnolioides, che sono più antichi dell’orto stesso, la Fontana Pampanini, la Grotta Gennari e il Museo Botanico.
Duemila specie e diversi ecosistemi in pochi ettari con i resti archeologici di età romana ecco l’Orto Botanico di Cagliari.
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Questo racconto è stato scritto ascoltando All is full of love di Björk