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Parco Nazionale di Yala: il regno dei leopardi

Parco Nazionale Yala

Il paradiso dei leopardi

La Jeep safari sta per varcare il portale d’ingresso del Parco Nazionale di Yala a sud-est dello Sri Lanka. Nel parco vivono numerose specie di fauna selvatica, le star indiscusse sono certamente gli elefanti asiatici che si possono osservare con estrema facilità, in particolare nel periodo che va tra maggio e agosto, i leopardi, ormai abituati alla presenza umana, si individuano con un po’ di impegno. Il parco è definito il Paradiso dei leopardi è, infatti, la riserva con il maggior numero di esemplari al mondo. Infine e non ultimo l’orso labiato, detto anche orso bradipo, ma lo si vede raramente. Le aspettative di noi e dei visitatori, in “groppa” ai mezzi del tour, sono alte. Siamo tutti, ma proprio tutti dotati, i più tecnologici, di fotocamere e quelli meno interessati a uno scatto o video professionale con lo smartphone.

Un parco tanti ecosistemi

In realtà è riduttivo, ed è solo una piccola parte, riuscire ad immortalare i grandi mammiferi. Il parco nel 1900 nasce come una riserva di caccia degli inglesi, nel 1908 assume la definizione di santuario. Il 25 febbraio 1938, la svolta decisiva, parte dell’area divenne parco nazionale. Man mano sono state accorpate altre porzioni di territorio fino a diventare il secondo parco nazionale dello Sri Lanka per estensione. Il parco è situato precisamente nel distretto di Hambantota nella provincia meridionale e nel distretto di Monaragala nella provincia di Uva. La sua superficie complessiva è di 1268km², per intenderci più di un terzo dell’intera superficie della Valle d’Aosta, ma soltanto 1/6 del parco è aperto al pubblico. Il parco detiene un primato, quello dell’eccezionale biodiversità. Tante sono le specie animali selvatiche, che vi dimorano o vi fanno tappa durante le migrazioni nella variegata fauna.

I due fari

L’area protetta è caratterizzata da foreste e boscaglie monsoniche umide e secche. È costituita da diversi ecosistemi, zone umide marine e d’acqua dolce, ecosistemi di mangrovie ed ecosistemi marini come le barriere coralline. Dalle aree montane si giunge al mare, Patanangala, uno sperone roccioso sulla spiaggia di Yala si mostra imponente, mentre a largo le due barriere coralline sommerse dette Little & Great Basses, costituiscono l’habitat ideale per molte specie marine. Sulle due barriere sono stati eretti due fari. Il Faro della Grande barriera corallina di Basses (Great Basses Reef Lighthouse) e il Faro della Piccola barriera corallina di Basses (Little Basses Reef Lighthouse) accessibili solo in barca. I due fari sono tra i più famosi dell’Asia. Se si percorre l’area via mare si possono avvistare con un po’ di fortuna delfini e balenottere azzurre. Sulle acque dell’Oceano è un’altra esperienza, diversa dal safari all’interno del parco.

Tante specie da scoprire alcune sconosciute


Noi percorriamo le strade di terra battuta di colore ocra tendente al ruggine. In prossimità dell’esteso fronte marittimo con spiagge ancora vergini, interrotte da boschi di mangrovie, si aprono delle numerose lagune costiere popolate dal becco a sella asiatico, dal fenicottero maggiore, dal pellicano delle Filippine, dal piviere dorato, dal coccodrillo palustre e il coccodrillo marino, come quello che mangiò la mano di Capitan Uncino il personaggio immaginato e raccontato da James Matthew Barrie nelle avventure di Peter Pan. Nelle foreste e boscaglie, lungo i due fiumi, l’undicesimo e il dodicesimo corso d’acqua più lunghi dello Sri Lanka, che percorrono il parco, i 20 laghi e le innumerevoli pozze d’acqua vivono 44 specie di mammiferi, 133 specie di uccelli autoctoni e 27 specie di uccelli migratori. Durante il tour abbiamo fatto fatica a vedere tutti gli animali, che uno dopo l’altro si sono palesati nelle vicinanze dei mezzi di trasporto. Chi ha mai sentito parlare della tartaruga stellata, dello zibetto dalla coda ad anelli, dell’istrice indiano o lo sciacallo dorato? Noi no! Sono soltanto alcune delle specie particolari.

C’è pure Bambi

Siamo stati sorpresi in più punti del tour, scorgendo tra i rami, dai macachi dal berretto, si fanno notare in particolare i piccoli, mentre giocano senza sosta sotto l’occhio attento dalle mamme. Sulle praterie i sambar indiani e i cervi pomellati brucano indisturbati, e subito si apre il cassetto della memoria, come non ricordare il film della Disney Bambi. Molti i pavoni che scorrazzano qui e là, balzano subito all’occhio con le loro piume dai colori sgargianti. Branchi di cinghiali indiani si spostano tutti insieme da una parte all’altra del parco alla ricerca del cibo, qui non sono un problema essendoci specie della catena alimentare che se ne nutrono. Nei corsi d’acqua, laghi e pozze sono bellissimi i bufali d’acqua immersi fino al collo mentre fanno il loro bagnetto rinfrescante, viene voglia di unirsi a loro. E poi scopri specie nuovissime, alcune endemiche come l’alimanawa uno tra gli uccelli più grandi in Sri Lanka, il bucero grigio dello Sri Lanka, uccello della giungla di Ceylon o il piccione di legno di Ceylon.

Il leopardo e l’elefante

Ogni animale visto è stata un’emozione, un incontro, che stimola il desiderio di saperne di più su esso. Che tenerezza vedere un leopardo che dorme su un albero. La fila delle jeep safari era lunghissima, tutti hanno cercato di fermare quell’immagine, anche noi lo abbiamo fatto, riuscendoci. Se il leopardo suscita in noi la cute aggression, sono di ben altra natura i sentimenti provati durante l’incontro/scontro con un esemplare di elefante maschio. Abbiamo notato questo magnifico animale giungere verso noi mentre camminava sul lato opposto del ciglio della strada. L’autista della jeep safari ha deciso di spegnere il motore e fermare il mezzo per non innervosire o disturbare l’esemplare. Che meraviglia vedere da vicino e in libertà questa meraviglia della natura che a passi lenti continua ad andare verso la sua direzione. Ma all’improvviso cambia andatura, svolta verso noi e attacca la nostra jeep distruggendo la portiera, mandando in frantumi il finestrino lato autista.

Un safari tante emozioni

Paura, sgomento, tanta adrenalina, un solo attacco e il pachiderma, illeso, riprende lentamente il suo andare. I tour sono anche questo. Noi protagonisti di un attacco dell’elefante in piena regola. I visitatori sulle jeep che erano dietro noi hanno filmato tutto e ci raggiungono chiedendoci se stiamo tutti bene. Beh sì! Stiamo tutti bene. Chiediamo il perché dell’attacco e ci dicono che è il periodo dell’amore per i pachidermi e che molto probabilmente si è specchiato sul finestrino reagendo come farebbe normalmente in natura cercando di sbaragliare pretendente avversario. La risposta non ci convince più di tanto, è dimostrato che gli elefanti riescano a riconoscersi di fronte a uno specchio. Magari è stato frettoloso, sarà forse per questo motivo che ha attaccato solo una volta, ecco il perché è terminato tutto subito, dopo l’esplosione del finestrino sul quale aveva visto la sua immagine riflessa. Per noi il tour dona grandi emozioni, è un’occasione di crescita, di scoperta, di conoscenza diretta, ma è anche il tour dello stupore continuo che non ha eguali.
Occhio al calendario, il parco, nel periodo di maggiore siccità, chiude al pubblico nei mesi di settembre e ottobre.

Il primo albero piantato dall’uomo della storia

Il Parco Nazionale di Yala è soltanto una delle tante aree protette dello Sri Lanka. Sri Lanka vuol dire “isola risplendente” e questa nazione delle meraviglie ha il 15% della superficie protetta. In realtà tutta l’isola è verde. Ovunque la natura domina e cresce, con le coltivazioni, la giungla o le foreste. Un popolo, quello dei cingalesi, strettamente legato alla natura, ha compreso che il proprio patrimonio naturale è unico e dalla natura riceve tutto, comprese le piante per le cure, quelle ayurvediche. Un popolo che ha deciso di preservare così com’è i suoi gioielli naturali, ed è possibile conservarlo anche grazie alle risorse che giungono dai safari. Non è un caso che nella la nazione definita verde smeraldo sia documentata la prima volta in cui l’uomo ha messo a dimora una pianta, che tra l’altro è un albero ancora vivente che è venerato in quanto è sacro ed è molto, molto amato ai buddisti.


Il Parco Nazionale di Yala si trova in Sri Lanka. Se ti interessa ci sono altri racconti che la riguardano.

Siamo stati in Sri Lanka in collaborazione con il Sri Lanka Tourism Promotion Bureau.
Per arrivare abbiamo volato in partnership con Etihad, la compagnia aerea più ecologia al mondo.
La logistica a terra è stata curata da Royal Holidays Sri Lanka.


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