Sacro Monte di Ossuccio
Il Santuario sorto su un tempio pagano
Il complesso architettonico del Sacro Monte di Ossuccio si trova nell’omonima frazione del comune di Tremezzina sulla sponda occidentale del Lago di Como. Sembra inaspettato questo luogo di fede, voluto presumibilmente dai francescani e finanziato dai nobili del territorio.
Meta di pellegrinaggi
Pare inaspettato perché quando pensi al Lario lo immagini una tappa dei viaggiatori del Gran Tour, la destinazione della nobiltà, della borghesia e degli artisti che vi hanno tratto ispirazione per la loro arte. Anche il complesso architettonico religioso, come molte delle magnifiche ville disseminate lungo la costa dello specchio d’acqua degli Sposi promessi manzoniani, è immerso nella variegata e ricca vegetazione.
La chiesa le cappelle e il campanile
La chiesa dedicata alla Beata Vergine del Soccorso è la prima ad essere eretta. Sono seguite le 14 cappelle, dedicate al Mistero del Rosario. Disposte distanti tra loro lungo il ripido vialetto che porta da metà costa fino alla chiesa. All’interno del santuario si trova la quindicesima cappella situata a sinistra dell’unica navata, che custodisce la statua trecentesca della Beata Vergine. Ultimo ad essere eretto è il campanile. Ad Agostino Silva il compito della realizzazione di gran parte delle statue in terracotta, circa 230, disposte all’interno delle cappelle che sono state affrescate dagli artisti Carlo Gaffuri, Francesco Innocenzo Torriani e Giovan Paolo Recchi.
Quello di Ossuccio è uno dei nove Sacri Monti iscritti dal 2003 sulla lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Sorto come gli altri per soddisfare la sete devozionale dei pellegrini che erano impossibilitati ad andare in Terra Santa e “dirottati” al Sacro Monte di Varallo in Valsesia e poi a quelli realizzati dopo il Concilio di Trento che considerò i sacri monti strumenti validi per la formazione dei fedeli.
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Questo racconto è stato scritto ascoltando Goldberg Variations Complete (J.S. Bach BWV 988)