La spettacolare Villa d’Este
Ippolito II d’Este
Villa D’Este a Tivoli è la spettacolare residenza del cardinale Ippolito II d’Este, il figlio di Alfonso I duca di Ferrara e di Lucrezia Borgia. Il prelato ha avuto un ruolo di rilievo, nei rapporti tra il Papato e la Francia, come rappresentante del partito francese nel Sacro Collegio. È un uomo coltissimo e generoso mecenate di poeti e di artisti.
È il governatore di Tivoli dal 1550. Quando è giunto la prima volta a Tivoli scopre che la sua nuova abitazione è in un vecchio e poco confortevole convento, annesso alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Deluso dalla nuova abitazione e dalla mancata elezione a pontefice, il cardinale, per “consolarsi” decide di rivivere i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Francia facendo rinascere a Tivoli la magnificenza, come è stata quella della vicina Villa Adriana.
Pirro Ligorio
Il convento è stato costruito dai benedettini. Nel periodo in cui Ippolito è diventato governatore di Tivoli è tenuto però dai francescani. I lavori sono iniziati nel 1560, appena chiarito l’intero programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore, archeologo e architetto Pirro Ligorio.
La realizzazione è stata seguita, però, dall’architetto di corte: Alberto Galvani. Il convento si trasforma in una Villa con gli adeguamenti strutturali necessari e con le sale del Palazzo che sono man mano decorate. I cicli pittorici sono affidati ai protagonisti del tardo manierismo romano come: Livio Agresti, Federico Zuccari, Durante Alberti, Girolamo Muziano, Cesare Nebbia e Antonio Tempesta.
Lo spettacolare giardino
Di pari passo, ai lavori che si svolgono in Villa, sorge il giardino sul pendio dirupato della Valle Gaudente antistante al convento. Nel frattempo si scava sotto la città di Tivoli una galleria lunga 600 metri. Dal bacino del fiume dell’Aniene è convogliata l’acqua della sorgente Rivelese, condotta fino alle cisterne della Villa.
Ligorio ha calcolato esattamente la quantità di acqua necessaria per tutte le meraviglie che ha ideato, applicando i soli principi dei vasi comunicanti e della naturale pressione dell’acqua. Impressionanti i numeri dell’opera: 35.000 mq complessivi di giardini, 250 zampilli, 60 polle d’acqua, 255 cascate, 100 vasche, 50 fontane, 20 esedre e terrazze, 300 paratoie, 30.000 piante a rotazione stagionale, 150 piante secolari ad alto fusto, 15.000 piante ed alberi ornamentali perenni, 9.000 mq di viali, vialetti e rampe.
Franz Liszt
Villa d’Este ha ispirato secoli dopo, Franz Liszt. L’artista compone alcuni brani delle Années de Pèlerinage (Troisième année: Aux cyprès de la Villa d’Este, Thrénodie I – Aux cyprès de la Villa d’Este, Thrénodie II – Les jeux d’eaux à la Villa d’Este). Liszt è solo uno dei tanti visitatori che ha subìto il fascino della Villa e del giardino delle meraviglie.
Patrimonio dell’umanità
Dalle fontane dell’Ovato, della Rometta, delle Sfingi, alle fontane dei Draghi, a quelle del Viale delle Cento fontane, fino a quelle strabilianti dell’Organo idraulico e di quella che riproduce i versi degli uccelli della Civetta, tutto, ogni elemento, è pensato con scopo stupire il visitatore.
Villa d’Este a Tivoli, è entrata a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Con questa motivazione: “rappresenta uno dei migliori esempidella cultura del Rinascimento al suo apogeo. Col …suo progetto innovativo e i suoi elementi architettonici lo rendono un esempio unico di giardini all’italiana del XVI secolo che ha influenzato lo sviluppo e la progettazione dei giardini in tutta Europa”.
Villa d’Este è uno spettacolare gioiello della nostra Italia delle meraviglie. Potete scoprire luoghi mozzafiato, post dopo post, sulla nostra rubrica SocialCorner, i luoghi più instagrammabili di sempre. Se vi va cliccate qui e viaggerete ancora con noi. Se non volete perdere i nostri scatti, seguiteci su Instagram @charmenoff